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Atlàntico, Codice.

Volume manoscritto di Leonardo da Vinci, così detto per il formato, che è quello degli atlanti (in folio). È conservato nella Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Ereditati dal suo discepolo Francesco Melzi, alla morte dell'autore i Disegni di machine et delle arti secrete, et altre cose di Leonardo da Vinci furono riuniti a Milano, negli ultimi anni del decennio 1580-1590, in un grande corpus da Pompeo Leoni, il quale lasciò all'arbitrio del legatore la disposizione del materiale. Il maestoso volume (67x45 cm) contiene, radunati in 800 pagine di formato ultrafoliante, 1.750 disegni accompagnati da osservazioni e commenti pure autografi, in scrittura generalmente da destra verso sinistra. Ereditato, alla morte di Leoni (1610), da Cleodoro Calchi, fu acquistato per 300 scudi dal marchese Galeazzo Arconati che lo tenne fino al 1637, anno in cui ne fece dono all'Ambrosiana. Nel C.A., di cui è stata fatta, nel 1891-1904, un'edizione diplomatica a cura dell'Accademia dei Lincei, il genio multiforme di Leonardo si manifesta in tutta la sua varietà. Vengono trattate l'arte militare, con disegni di artiglieria precorrenti le più moderne applicazioni; l'astronomia, con osservazioni sul moto della Terra; la fisica e la chimica, con cenni sulla gravità, sull'equilibrio, sulla luce, sul suono, sulle proprietà e combinazioni dei corpi; l'idraulica, in particolare, con macchine per sollevare l'acqua e con disegni e schizzi o studi di canali navigabili; la matematica, con schizzi per le figure stereometriche destinate al trattato De divina proportione di Luca Paciolo; la geodesia, con studi per la misurazione della superficie terrestre; la meccanica, con disegni di ordigni e macchine per volare, come anche di macchine semoventi; i lavori industriali, con l'indicazione di metodi razionali per manifatture e, particolarmente, per opere tessili e metallurgiche; l'architettura, con numerose piante e abbozzi di edifici monumentali, di chiese, di cupole; la pittura, con studi di prospettive e osservazioni sui modi e metodi del dipingere; l'arte più propriamente detta, con schemi di paesaggi e con abbozzi per l'Adorazione dei magi, per il San Giovanni, per la statua equestre di Francesco I Sforza o del Trivulzio, per la Leda e, molto probabilmente, per il celebre Ritratto di dama.